IMU+sulla+seconda+casa%2C+come+non+pagarla%3A+in+questi+casi+non+devi+sborsare+un+euro
designmagit
/articolo/imu-sulla-seconda-casa-come-non-pagarla-in-questi-casi-non-devi-sborsare-un-euro/216249/amp/
Normative

IMU sulla seconda casa, come non pagarla: in questi casi non devi sborsare un euro

Possedere una seconda casa è un po’ il sogno e la condanna di tanti contribuenti italiani. Da un lato c’è la soddisfazione di avere un immobile in più, magari per le vacanze o come investimento, dall’altro arriva puntuale, due volte l’anno, la batosta dell’IMU.

A differenza della prima casa, per cui nella maggior parte dei casi l’imposta non è dovuta, la seconda casa è sempre nel mirino del Fisco. Se ti stai chiedendo se ci siano dei modi legali per non pagarla, la risposta è: dipende. In alcuni casi specifici puoi effettivamente evitare di sborsare un euro, ma serve conoscere bene le regole e, spesso, avere la fortuna di rientrare in quelle eccezioni che il legislatore ha previsto.

Quando l’IMU non si paga: le (rare) situazioni che fanno risparmiare davvero

La regola generale è semplice: se non vivi stabilmente in un immobile e non ci hai trasferito la residenza, quell’immobile per il Fisco è automaticamente una seconda casa. E l’IMU va pagata, pure se ci vai solo per le vacanze o se la tieni chiusa. Non importa se è vuota, arredata o in ristrutturazione: senza residenza e dimora abituale, paghi.

Quando l’IMU non si paga: le (rare) situazioni che fanno risparmiare davvero-Designmag.it

Tuttavia, ci sono casi in cui puoi evitarla. Per esempio, se tu e il tuo coniuge vivete in due Comuni diversi per motivi seri, come il lavoro, e ognuno ha trasferito residenza e dimora nel proprio immobile, allora entrambi potete essere esentati. La Corte Costituzionale ha messo un punto fermo su questa situazione, riconoscendo che non si tratta di furberia ma di una scelta forzata.

Anche in caso di separazione o divorzio, l’assegnazione della casa coniugale al coniuge affidatario dei figli rende quell’immobile esente da IMU, anche se chi lo abita non è il proprietario.

Un altro caso piuttosto frequente riguarda gli anziani ricoverati in strutture sanitarie. Se non affittano l’immobile che hanno lasciato, il Comune può decidere di esonerarli dal pagamento dell’imposta. Ma occhio: non tutti i Comuni lo fanno, quindi conviene sempre controllare sul sito istituzionale o fare una telefonata all’ufficio tributi.

Stessa cosa per i cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’AIRE: se possiedono un’unica casa in Italia e non la affittano, in molti Comuni l’IMU non è dovuta, ma anche qui serve una verifica specifica.

Poi ci sono le agevolazioni parziali. Se l’immobile è stato dichiarato inagibile o inabitabile, si può ottenere uno sconto del 50%. Idem se l’hai concesso in comodato d’uso gratuito a un figlio o a un genitore che lo usa come abitazione principale, ma solo a patto che tu possieda un solo altro immobile e che il contratto sia registrato regolarmente.

Infine, chi affitta con un canone concordato può beneficiare di una riduzione del 25% sull’IMU, sempre che il contratto sia conforme agli accordi territoriali e regolarmente depositato.

Attenzione però: ogni Comune può fare di testa sua entro certi limiti, quindi prima di esultare per l’esenzione è bene dare un’occhiata alle delibere comunali o chiedere a un CAF o al tuo commercialista. Meglio informarsi prima che trovarsi a fare i conti, letteralmente, con una cartella esattoriale inaspettata.

Alessandra Orlacchio

Professionista con esperienza pluriennale nel settore dell'Editoria. Capacità di scrittura e ottima padronanza della lingua italiana con spiccate capacità di analisi e sintesi. Competenze in editing e correzione di bozze. Dimestichezza nell'uso dei principali strumenti informatici. Autonomia e capacità di organizzazione del proprio lavoro. Ottime capacità relazionali e attitudine al team-working. Precisione e affidabilità, flessibilità e problem solving.

Published by