Imu, la riforma cambia le regole anche per il pagamento: come dovrai saldare-Designmag.it
Negli ultimi anni la parola modernizzazione è stata spesso usata come una promessa e poco come una realtà, soprattutto quando si parla di tasse locali. Per molti contribuenti l’IMU è rimasta un appuntamento fisso, e non certo piacevole, fatto di calcoli complicati, codici tributo da recuperare e moduli da compilare con l’ansia di non sbagliare una cifra. Un rituale che, tra scadenze e modelli F24, sembra più una prova di resistenza che un dovere civico.
Ora però si intravede un cambio di passo. Sul tavolo c’è un’idea che non punta soltanto a rendere più comodo il pagamento, ma a rivedere il rapporto tra chi deve versare e chi deve incassare, sfruttando strumenti digitali già rodati in altri contesti.
Non parliamo di un piccolo ritocco, ma di un’operazione che potrebbe ridurre il margine di errore e togliere di mezzo la parte più tediosa del processo. Per scoprire come funzionerà e quando potremo dire addio alla corsa all’F24, bisogna guardare a quello che accadrà nei prossimi due anni.
Dal 2026 l’IMU potrebbe diventare meno “ostile” grazie a un progetto che il Ministero dell’Economia e delle Finanze sta portando avanti insieme all’Agenzia delle Entrate, a Sogei e alla piattaforma PagoPA. L’idea è semplice: niente più calcoli da fare in autonomia e modelli da compilare, ma una sorta di “IMU precompilata” che ti aspetta già pronta da saldare online con pochi click.
Il funzionamento sarà simile a quello di altri pagamenti digitali a cui molti si sono già abituati: si riceverà un avviso con la cifra precisa da pagare, già calcolata in base ai dati in possesso dell’amministrazione, e basterà collegarsi al portale per saldare il dovuto usando carte, bonifico o altri metodi integrati con PagoPA.
Un’operazione rapida che non richiede manuali di istruzioni e che punta a ridurre errori e ritardi, due elementi che negli anni hanno complicato non poco la vita a chi paga e a chi incassa.
Naturalmente il passaggio non sarà immediato. Il saldo di dicembre 2025 si continuerà a pagare con l’F24, ma sarà l’ultima volta. Nel frattempo si lavorerà su un decreto interministeriale, con il coinvolgimento del Viminale e del Ministero dell’Innovazione tecnologica, per mettere a punto ogni dettaglio e arrivare pronti alla data di debutto.
A incoraggiare il progetto c’è anche l’esperienza di Roma con la Tari: la digitalizzazione ha permesso di recuperare una buona fetta di tasse evase e il MEF spera di replicare il successo anche con l’IMU. Certo, la tassa non sparirà e il momento del pagamento non diventerà improvvisamente un piacere, ma se almeno si riuscirà a evitare la caccia all’ultimo codice tributo e le code in banca, forse sarà un piccolo passo verso una burocrazia meno ostile.
Se tutto filerà liscio, il 2026 potrebbe essere ricordato come l’anno in cui l’IMU è diventata più facile da gestire e meno da temere, lasciandoci più tempo per occuparci di cose decisamente più piacevoli.