Il+vaso+giusto+cambia+tutto%3A+contenitori+belli+quanto+le+piante%2C+forse+anche+di+pi%C3%B9
designmagit
/articolo/il-vaso-giusto-cambia-tutto-contenitori-belli-quanto-le-piante-forse-anche-di-piu/211947/amp/
Complementi d'arredo

Il vaso giusto cambia tutto: contenitori belli quanto le piante, forse anche di più

Una pianta messa lì, su un mobile qualunque, in un vasetto preso al volo. Quante volte lo facciamo, senza pensarci troppo? Poi magari la guardiamo e qualcosa non torna. Sta bene, sì, ma manca qualcosa. Il punto è che un vaso scelto a caso non è neutro. Anche se sembra invisibile, si fa notare. E spesso, rovina tutto. Le proporzioni saltano, i colori stonano, l’insieme non funziona. La pianta, per quanto curata, resta un po’ spaesata, come se fosse finita lì per sbaglio.

Trattare i vasi come una questione pratica, e basta, è un’abitudine dura a morire. Ma le cose stanno cambiando. Sempre più spesso diventano oggetti che arredano, come una lampada o un quadro. E non serve essere esperti per accorgersene: basta entrare in certe case, o anche solo scorrere qualche foto su Instagram. I contenitori si fanno notare. Giocano con i materiali, con le superfici, con le forme. E a volte, diciamolo, rubano pure la scena alla pianta.

Quando il vaso diventa parte dell’arredo: materiali che cambiano l’atmosfera di una stanza

Il confine tra vaso e oggetto d’arredo oggi è quasi sparito. Non si cerca più solo un contenitore adatto, ma qualcosa che si inserisca nel racconto visivo di una casa. I materiali non si scelgono tanto per durare, quanto per parlare una lingua precisa: la terracotta ruvida porta calore, un certo senso di stabilità. Il cemento, invece, dice ordine e pulizia, è più freddo ma anche più deciso. Il vetro non è solo leggero, è un modo per mostrare, per non nascondere nulla.

Quando il vaso diventa parte dell’arredo: materiali che cambiano l’atmosfera di una stanza – Designmag.it

Questo spostamento verso l’attenzione estetica si riflette anche nelle forme. I volumi diventano importanti. Non si cercano più solo vasi comodi, ma belli da soli, anche vuoti. Un vaso molto grande, magari appoggiato a terra accanto a una finestra, può diventare un punto visivo forte. Non serve nemmeno una pianta troppo elaborata. Basta una kentia o un ficus ben curato. Il contenitore fa il resto. Al contrario, un vaso piccolo, ma con una forma insolita, può accendere un angolo un po’ spento.

Forme e forme che parlano – Designmag.it

E poi c’è il gioco delle combinazioni. Non tutti li mettono in gruppo, ma chi lo fa lo sa: tre vasi simili, ma non uguali, messi insieme con un certo criterio, hanno un effetto quasi scenografico. Funziona bene con toni neutri, materiali naturali, forme diverse ma coerenti. A quel punto non sono più solo contenitori. Diventano una composizione, come si fa con quadri o libri. Questo approccio richiede un po’ di occhio, ma non serve essere interior designer. Basta fermarsi un attimo, guardare lo spazio, immaginare come tenerlo vivo.

Un altro aspetto che spesso si trascura è il rapporto tra vaso e ambiente. In bagno, ad esempio, un vaso in ceramica smaltata, lucido, cambia completamente la percezione dello spazio. Fa da raccordo tra l’acqua, la luce e le superfici. In cucina, invece, materiali più grezzi funzionano meglio. Rattan, intrecci, terracotta. Raccontano una familiarità più domestica.

Come farli dialogare con lo spazio intorno – Designmag.it

Ci sono però errori che si continuano a fare. Mettere una pianta troppo grande in un vaso troppo piccolo, ad esempio, rovina tutto. Fa sembrare la pianta sofferente, anche quando non lo è. E poi c’è la plastica a vista. Va bene per la praticità, certo, ma è come lasciare il cartellino su un vestito nuovo. Si può usare, ma va coperta. Basta un coprivaso bello, adatto al contesto, e il problema sparisce. Anche il colore ha il suo peso. In ambienti pieni di oggetti, un vaso troppo colorato diventa una distrazione. Meglio puntare su texture, finiture, dettagli.

Come si scelgono le sedie per un tavolo, o un tappeto per una stanza, anche il vaso va pensato insieme al resto. Non serve che sia perfetto, basta che abbia un senso. Che dialoghi con la pianta, certo, ma anche con ciò che ha attorno e anche con te e con la tua indole. È questo che fa la differenza tra un vaso che passa inosservato e uno che arreda.

Rosa Liccardo

Sono laureata in Storia dell'arte ed ho la passione per i libri e la scrittura. Redattrice da qualche anno e amo scrivere di lifestyle, viaggi, arte e turismo. Sono appassionata di grafica e fotografia e nel tempo libero mi piace cucire, vedere film e serie tv. Ho una predilezione per i fantasy!

Published by