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I materiali di tendenza

I mobili che tutti snobbano ma che durano più di quelli costosi

Succede spesso: entri in un negozio d’arredamento, guardi un mobile e pensi “mah, costa poco… sarà fragile”. In automatico lo scarti, senza neanche controllare com’è fatto. È un riflesso comune, quasi un automatismo, come se il prezzo fosse una garanzia di durata. Ma poi, qualche anno dopo, magari ti ritrovi a cambiare quella famosa credenza da mille euro che ha iniziato a gonfiarsi con l’umidità, mentre la vecchia cassettiera di plastica in lavanderia è sempre lì, immobile, come se il tempo non fosse mai passato.

Il mondo del design ci ha abituati a confondere estetica e qualità. Siamo circondati da immagini patinate, interni perfetti e materiali nobili che sembrano invincibili, almeno su Instagram. Ma nella vita vera, quella fatta di gocce d’acqua sul piano del bagno, bambini che sbattono le ante, scatoloni pieni fino all’orlo, i mobili devono fare ben altro. Devono resistere. E spesso a farlo non sono quelli firmati, ma quelli umili, ignorati, scelti più per necessità che per fascino.

Quando il prezzo inganna: arredi sottovalutati, ma perfetti per la vita reale

Il paradosso è che i mobili che durano davvero spesso non hanno alcun fascino al primo sguardo. Nessuna finitura laccata, nessuna linea scultorea, niente di ciò che ti fa fermare davanti a una vetrina. Eppure sono quelli che stanno dove devono stare, funzionano ogni giorno e non chiedono manutenzione. Gli scaffali in metallo verniciato a polvere, per esempio, si trovano nei garage, nei magazzini, nei retrobottega. Zero emozione. Ma sfidano l’umidità, reggono pesi impensabili, non si piegano né si graffiano facilmente.

Quando il prezzo inganna: arredi sottovalutati, ma perfetti per la vita reale – foto deghi.it – designmag.it

Chi vive in una casa davvero vissuta lo sa. Tra bambini che rincorrono gatti, scope elettriche che sbattono qua e là, scope vere che cadono ogni tre giorni, la priorità cambia. L’arredo deve essere facile da pulire, difficile da rompere, insensibile ai cambi di temperatura.

È qui che entra in scena il laminato compatto, quel materiale che fa storcere il naso agli amanti del legno naturale. Ma il laminato evoluto di oggi ha poco a che vedere con quello fragile degli anni ’90. È spesso, duro, resistente, e in certe versioni è persino elegante. Imitazioni di pietra o cemento che non temono detersivi né graffi, e che nei bagni fanno il loro lavoro molto meglio del legno grezzo.

Il metallo verniciato che non teme urti né umidità – foto deghi.it – designmag.it

Anche la plastica, tanto vituperata, merita una parentesi. Non quella trasparente e molliccia, ma quella dura, compatta, pensata per durare in ambienti umidi e poco ariosi. C’è una linea di cassettiere, per esempio, che molti usano in lavanderia o in garage. Sono brutte? Forse. Ma non si deformano, non si gonfiano, si spostano con facilità e non temono il secchio d’acqua caduto. In certi casi, con colori neutri e linee semplici, spariscono anche alla vista. E fanno il loro lavoro in silenzio per dieci o quindici anni.

Poi ci sono i mobili da ufficio, quelli in truciolare rivestito. Economici, sì, ma progettati per reggere turni di lavoro, schermi, raccoglitori pieni, scrivanie mai vuote. I giunti sono più robusti, le superfici sono pensate per resistere a graffi, macchie, e all’usura continua delle mani. Nessuna pretesa estetica, ma una funzionalità che a casa torna utilissima. Soprattutto per chi lavora in smart working e ha bisogno di mobili che non si sbriciolino dopo sei mesi.

Mobili da ufficio: funzionalità prima del design – foto habitium.com – designmag.it

Ultimo spunto, forse il più sottovalutato: i mobili da esterno usati all’interno. Le sedie da giardino in plastica dura, i tavolini in alluminio, gli sgabelli pensati per le terrazze. Resistono al sole, alla pioggia, al vento. Figurarsi a un uso casalingo. E oggi, con le linee essenziali che dominano anche l’interior design, riescono a mimetizzarsi bene.

Anzi, a volte sono più coerenti con lo stile della casa di certi pezzi pretenziosi. Si lavano con una spugna, si spostano senza fatica, si adattano ovunque. Un’idea che fino a qualche anno fa avrebbe fatto storcere il naso, ma che oggi ha senso ecologico, pratico ed economico.

Alla fine, tutto si riduce a una cosa sola: la vita vera. Quella che mette alla prova ogni mobile con piccole sfide quotidiane. Chi riesce a superarle non sempre è il più elegante. Spesso è solo quello che abbiamo snobbato.

Rosa Liccardo

Sono laureata in Storia dell'arte ed ho la passione per i libri e la scrittura. Redattrice da qualche anno e amo scrivere di lifestyle, viaggi, arte e turismo. Sono appassionata di grafica e fotografia e nel tempo libero mi piace cucire, vedere film e serie tv. Ho una predilezione per i fantasy!

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