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Gae Aulenti, le opere e i progetti più belli

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Pioniera degli Archistar, Gae Aulenti ha segnato la storia dell’architettura moderna, con uno stile e un’arte capaci di conquistare il mondo. La sua carriera inizia con un grande maestro, Ernesto Nathan Rogers, ma il trampolino di lancio che ha portato la “signora dell’architettura” alla notorietà internazionale, è stata la collaborazione con Olivetti e la progettazione dei suoi showroom. Gae Aulenti è stata architetto, designer, urbanista, e scenografa, e ha lasciato un segno indelebile in numerose città di tutto il mondo.

Nata a Palazzolo della Stella in provincia di Udine il 4 dicembre del 1927, Gae Aulenti si forma al Politecnico di Milano degli anni Cinquanta, nel periodo in cui l’architettura italiana è impegnata nel recupero dei valori del passato e dell’ambiente costruito esistente, iniziando a guardare al razionalismo internazionale, ad artisti come Gropius, Le Corbusier e Wright. Fu grazie al suo coetaneo Vittorio Gregotti che ebbe modo di entrare nella redazione della rivista Casabella di Ernesto Nathan Rogers, tempio dell’italian style e trampolino di lancio di architetti e designers. Da Rogers, la Aulenti apprese che arredamento e urbanistica sono le estreme polarità dell’attività di un architetto moderno.
L’artista si occupò di architettura, design, progettazione degli spazi, architettura di interni, allestimenti di mostre, di showroom e scenografie teatrali.
Fra i suoi progetti più importanti, la trasformazione della Gare d’Orsay di Parigi nel museo degli Impressionisti, il progetto del Musée d’art moderne al Centre Pompidou, la ristrutturazione delle Scuderie del Quirinale a Roma, il restauro di Palazzo Grassi a Venezia, gli showroom per Olivetti a Parigi o a Buenos Aires, il disegno di Piazza Cadorna a Milano, il Museo di Arte Catalana a Barcellona e il Museo di Arte Contemporanea a Istanbul.
Fra gli oggetti di design, la poltrona a dondolo derivata dall’incrocio di due ellissi in legno curvato Sgarsul, i mobili Locus Solus del 1964 in tubolare metallico, la lampada Pipistrello, Ruspa e Rimorchiatore, i tavoli composti di un piano di cristallo con ruote, la lampada Parola progettata con Piero Castiglioni, e i vasi per Venini.
Fra i premi e i riconoscimenti che Gae Aulenti ottenne troviamo la Legion d’Honneur della Repubblica francese, il premio speciale per la Cultura della Repubblica Italiana e il titolo di commandeur dans l’ordre des Artes et des Lettres. L’ ultimo premio in ordine cronologico prima della sua morte, avvenuta nel novembre del 2012, fu in occasione della Triennale d’arte di Milano, dove Massimiliano Fuksas le consegnò il premio alla carriera.

Una curiosità: frase emblematica pronunciata dall’architetto Gae Aulenti: “L’architettura è un mestiere da uomini, ma ho sempre fatto finta di nulla”.

Anna Franceschi

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Anna Franceschi