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Normative

Caminetti, stufe e caldaie: l’obbligo di cui in pochi erano a conoscenza (si rischia una maxi multa)

Arriva l’obbligo per caminetti, stufe e caldaie, e non tutti ne sono a conoscenza. Meglio leggere di seguito per evitare la maxi multa.

Chi possiede una stufa a legna o un caminetto all’interno della propria abitazione è tenuto a dichiararlo immediatamente, al fine di evitare l’applicazione di una sanzione pecuniaria che potrebbe raggiungere l’importo di 3000 euro.

A partire da oggi, saranno avviati i controlli in conformità al regolamento regionale 222/2023 emanato dalla Regione Toscana, che richiede la registrazione di tali impianti sul portale Siert. Quindi, i cittadini sono invitati a provvedere tempestivamente a regolarizzare la propria situazione, qualora non l’avessero ancora fatto. La delibera regionale stabilisce che chiunque sia in possesso di un dispositivo alimentato a legna deve procedere alla sua registrazione attraverso una procedura informatica, usando le credenziali di identità digitale personali.

Caminetti, stufe e caldaie: i piani della Regione

La Regione censirà tutti gli apparecchi a legna sul territorio per monitorare le emissioni di polveri sottili. L’obbligo di registrazione riguarda sia gli impianti nuovi che quelli esistenti e il personale dell’Agenzia regionale per recuperare le risorse sarà autorizzato alla verifica della registrazione.

Nuove regole anche per la stufa a legna Designmag.it

I caminetti e le stufe dismesse e quelli che sono l’unica fonte di riscaldamento in una casa sono esclusi dall’obbligo di registrazione e i cittadini devono solo compilare un’autodichiarazione disponibile sul sito del Siert. La parlamentare di Forza Italia, Erica Mazzetti, ha criticato il provvedimento della Regione Toscana definendolo “ecofollia” e dannoso per i cittadini. Ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione in Commissione ambiente alla Camera per chiedere al governo di intervenire.

L’assessora regionale all’ambiente della Toscana, Monia Monni, ha spiegato che gli impianti a biomassa sono una delle principali cause di inquinamento atmosferico e di problemi di salute, citando dati scientifici che mostrano come un camino aperto inquina come 4.200 caldaie a metano. Con la presente decisione, la Regione sta attivamente perseguendo l’obiettivo di raccogliere informazioni dettagliate riguardo alla quantità di stufe e camini presenti sul proprio territorio.

Tali dati rivestono un ruolo fondamentale nell’analisi della correlazione tra la presenza di particolato fine (Pm10) nell’atmosfera e la diffusione di questi impianti, nonché nel miglioramento delle politiche volte a contrastare l’inquinamento atmosferico. Questa misura ha una vasta portata regionale ed è un elemento fondamentale delle azioni che devono preservare la qualità dell’aria, in conformità con le decisioni e le direttive adottate dalla Corte Europea.

Nonostante il rischio di sanzioni abbia suscitato preoccupazioni, il desiderio è di rassicurare i cittadini che possiedono caminetti in casa: la procedura è intuitiva, semplice e gratuita e non ha lo scopo di infliggere sanzioni. Inoltre, la registrazione fornirà un importante dato conoscitivo, utile sia per la salute che per la sicurezza.

Giusy Pirosa

Sicula doc anche se nata a Berlino, blogger affermata, estremamente curiosa, appassionata sin da ragazzina di scrittura e tecnologia, praticamente il mio pane quotidiano. Equilibrio sopra ogni cosa, senza pregiudizi e non temo i giudizi altrui.

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