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Arredamento soggiorno

Basta cuscini ovunque: la vera comodità del divano è altrove (e quasi nessuno lo sa)

Mi ritrovo più volte nella mia zona living — un divano con decine di cuscini decorativi sparsi sullo schienale e sulla seduta, tutti belli da guardare ma quasi mai comodi da usare davvero. I cuscini si spostano, cadono, ostacolano la seduta e mi costringono a rialzarmi spesso per rimetterli a posto o sistemarmi meglio. Mi capita di invitare amici e vedo che prima scegliamo i posti liberi dai cuscini, quelli con spazio per appoggiare schiena e sedersi senza imboscate.

Ho capito che il vero comfort di un divano non nasce dall’aggiunta di elementi, ma da ciò che sta sotto: la struttura, la profondità, il sostegno. Negli ultimi anni il design d’arredo si è svegliato su questo punto: sedute modulare, schienali sagomati, materiali pensati per accogliere il corpo in modo corretto. Ma prima di scegliere forme e rivestimenti, bisognerebbe interrogarsi su cosa significa che un divano “ti sostiene bene”. Perché l’illusione che più cuscini equivalga a più comodità è molto diffusa, eppure sbagliata.

Il falso mito dei cuscini: dove si nasconde davvero la comodità

Il problema non è estetico, è funzionale: la seduta perde contatto col corpo, si inciampa nella decorazione e si finisce per sedersi in modo distorto. Ho osservato nelle case che divani pieni di cuscini decorativi hanno spesso un impatto visivo gradevole, ma chi li vive davvero li evita e preferisce rimuoverli per sedersi più liberamente. Troppi cuscini inoltre soffocano le linee del divano, lo rendono visivamente pesante, creano disordine e rendono difficile capire dove sedersi. I marchi di design, da qualche stagione, lo sanno. La tendenza è ridurre il numero di cuscini e puntare su sedute più nette e schienali che abbracciano il corpo senza l’aggiunta di elementi mobili.

La comodità genuina abita nelle dimensioni giuste: una seduta sufficientemente profonda per lasciare spazio alle gambe, uno schienale che sostiene le spalle, nessuna costrizione nel cambiare posizione. Studi di ergonomia parlano chiaro: profondità e altezza della seduta influenzano postura e comfort.

Il falso mito dei cuscini: dove si nasconde davvero la comodità – foto ikea.com – designmag.it

Quando parlo con clienti che lamentano affaticamento dopo 10-15 minuti sul divano, spesso la causa non è il rivestimento o i cuscini, ma una struttura che non supporta in modo corretto. Materiali, molleggio, imbottiture: tutti elementi che contano, certo, ma diventano secondari se la geometria non è pensata per il corpo.

Nel mio lavoro racconto spesso modelli di divani che seguono questa linea: sedute profonde, schienali alti, moduli regolabili. Questi piece permettono di vivere il divano senza litigare con i cuscini. Ecco perché, anche senza nominare brand in dettaglio, si capisce che scegliere un divano non significa solo “mi piace il colore”, ma “mi sostiene bene”. Il design d’arredo ha iniziato ad applicare i principi dell’ergonomia al soggiorno. Per esempio un’altezza dello schienale tra 75 e 88 cm, profondità di seduta tra 60 e 70 cm, sono numeri che saltano fuori nelle analisi dei produttori d’arredo.

Come rendere comodo un divano già esistente – foto maisonsdumonde.com- designmag.it

Una volta che quella struttura è in ordine, è possibile intervenire con piccoli accorgimenti: pochi cuscini ben scelti, materiali traspiranti, un rivestimento che invita all’abbraccio. Sbagliare la scelta del divano significa accogliere limiti invisibili: sedute troppo profonde per ambienti piccoli che costringono a rannicchiarsi, schienali troppo bassi che non sostengono e fanno scivolare in avanti, imbottiture rigide o sintetiche che riacutizzano la fatica.

La mia raccomandazione sarebbe provare ogni divano almeno dieci minuti seduti in modo rilassato. Se ti svegli hai voglia di cambiare posizione, raddrizzarti o cerchi un cuscino a cui appoggiarti, probabilmente quel divano non è comodo come pensi. Studi ergonomici lo confermano: profondità, altezza e sostegno sono fondamentali per evitare tensioni prolungate.

In conclusione voglio ribadire che la comodità del divano non è data dalla quantità di elementi decorativi, bensì dalla sostanza della struttura. Un buon divano non è qualcosa da abbellire in modo compulsivo, è qualcosa da usare, da vivere, che accoglie il corpo senza richiedere interventi continui.

Rosa Liccardo

Sono laureata in Storia dell'arte ed ho la passione per i libri e la scrittura. Redattrice da qualche anno e amo scrivere di lifestyle, viaggi, arte e turismo. Sono appassionata di grafica e fotografia e nel tempo libero mi piace cucire, vedere film e serie tv. Ho una predilezione per i fantasy!

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