L’atmosfera natalizia è meravigliosa: le cene, gli addobbi, i regali handmade, la famiglia riunita… sì, bellissimo, ma in tutta onestà: chi di noi non ha mai invidiato il piccolo Kevin di Mamma ho perso l’aereo?
A casa da solo, zero parenti stressanti e zero sbatti; oppure a zonzo tra le avenue addobbate di New York, pizza gigante e nessuno a farti il terzo grado. Ed è proprio qui il punto: nella società odierna, quella del consumismo e dell’esibizionismo social, dove tutto sembra diventare una gara a chi fa di più, la vera provocazione è fare di meno.
La mia risposta è semplice e di stile: la fuga. Una fuga con criterio, con gusto, con un cappotto elegante e un trolley leggerissimo. Un consiglio? Crash Baggage: il loro motto è Handle without CARE (maneggiare senza cura). Non passerete inosservati e non dovrete preoccuparvi di rovinare il vostro bagaglio…lo è già, con tecnica veneta artigianale e dalle molteplici texture e colorazioni.
Ovunque andiamo, portiamo sempre noi stessi: il nostro sguardo, la nostra sensibilità estetica, il nostro ritmo. Ed è per questo che, quando siamo stanchi, stressati, sovraccarichi di stimoli e aspettative, il viaggio è pura medicina. Perdersi in una città nuova, cambiare aria alle idee per rinnovarle, fermarsi davanti a un dettaglio architettonico, entrare in un caffè sconosciuto.
Tutto questo non solo ci rigenera, ma alimenta il nostro gusto, la nostra creatività, la nostra visione al rientro. Perché si torna sempre con un bagaglio più pieno e non parlo dei maglioni. Viaggiare è un reset sensoriale, è shopping di stile cerebrale: nuovi colori, nuove luci, nuovi profumi. Il mondo non ha un unica formula estetica, e i viaggi ci ricordano che la bellezza ha infinite varianti. Tutto quello che vediamo finisce nel nostro archivio mentale: si ha il rischio di ritornare con occhi nuovi e curiosi.
Ammettiamolo: negli ultimi anni la cucina natalizia è diventata un triathlon, una performance. Ore e ore ai fornelli, preparazioni complesse, liste infinite al supermercato, caccia al pesce fresco, alla carne perfetta e addio tredicesima (per chi ne è benedetto).
E se per una volta cambiassimo prospettiva? Immaginate questo: Cena della Vigilia in un piccolo ristorantino intimo, luci calde a illuminare solo il tavolo, poche sedute, elegante silenzio reverenziale e uno chef che prepara per noi il suo menù speciale delle feste.
Assaggi, ti lasci sorprendere, ti godi ogni portata e poi il culmine della gioia: neanche una pentola da lavare. È lusso? No, spenderesti gli stessi soldi. È sopravvivenza emotiva, è stile applicato alla vita reale, pratica. Lasciamo che a sfamarci siano i professionisti, facciamoci questo regalo di Natale. La lasagna della nonna e le polpette della mamma saranno disponibili tutto il resto dell’anno, fidatevi.
Che il tuo stile sia easyminimal o trés chic, ci sono due capitali che, a dicembre, diventano il perfetto teatro del tuo mood natalizio.
La mia preferita: Praga! Perfetta per animi pacati, romantici e poetici. Con la sua atmosfera boho, un po’ gotica, illuminata dalle luci calde delle stradine acciottolate vi stregherà sicuramente, riesce a farlo con me nonostante le visite periodiche.
Perfetta la cucina tipica che fornisce un comfort food eccellente (strepitosi goulash, le zuppe calde o i dolci tipici che somigliano ad abbracci). Avrete modo di rilassarvi tra passeggiate lente su ponti carichi di storia, torri con panorami indimenticabili e incantevoli pasticcerie che rifiuterete di abbandonare (caffè Slavia: mio adorato angolo di stile praghese).
In una Praga che accoglie e stupisce i prezzi sono ancora umani, tornerete a casa ricchi di esperienze e un conto in banca ancora vivo (miracolo di Natale).
E poi c’è lei: Vienna. Ideale per chi ama l’eleganza senza sforzo. Dalle architetture imperiali ai concerti di musica classica. Avrete l’imbarazzo della scelta tra teatri, musei e imponenti chiese. Ma i veri protagonisti sono loro: i mercatini di Natale; curati, pieni di prodotti autentici e dall’atmosfera incantata.
Passeggiare nel Christkindlmarkt alla Rathausplatz sorseggiando dell’autentico vin brulè (inutile provare a riprodurlo in casa, il loro ha un ingrediente segretissimo) e spiluccando dolcetti tipici addolcirà anche il più convinto dei Grinch. Vienna è la città perfetta se cercate magia con un tocco elegante.
E c’è un bonus: voli low cost con molte compagnie aeree. In due orette sarete lì dimenticando traffico, riunioni e la playlist di Mariah Carey partita già da ottobre. Ora è il tempo dello Schiaccianoci di Tchaikovsky e delle note morbide di Mozart.
Il Natale senza neve è sempre un po’ incompleto. Poi, per carità, se avete prenotato Bora Bora e canterete Jingle Bells sulla spiaggia rovente con un cocktail tropicale in mano, chi sono io per giudicarvi? Però la magia vera è altrove: nei boschi innevati, nei silenzi profondi, nei fiocchi che si posano lentamente sul viso, nell’ammirare imponenti montagne bianche.
Che sia una fuga verso una baita, un piccolo albergo boutique con spa o uno chalet tutto legno con vetrate enormi…la sensazione che ricerchiamo è sempre la stessa: pace. E spesso, se ci muoviamo bene, la montagna offre last minute convenienti con pacchetti spa che ci rimettono a nuovo e cene tipiche dai sapori antichi su lunghe tavolate che spesso favoriscono nuove e interessanti conoscenze.
Per gli amanti del movimento, ciaspolate organizzate con guide esperte nella natura incontaminata. Il Natale è neve e la neve è stile puro.
Il Natale finisce il 25, si, ma poi arrivano una serie di infiniti impegni. A seguire il Capodanno, la serata sociale per eccellenza, poi l’Epifania, ultima maratona di pranzi, visite e regali. E vogliamo arrivarci distrutti dalle cene, dagli addobbi, dalla cucina e dalla frenesia prenatalizia? Meglio arrivarci riposati, luminosi, rigenerati e con lo stress dimezzato.
E come far passare il broncio alla nonna perché “sei partito proprio a Natale”? Semplice. Portiamole dai nostri viaggi una confettura artigianale, un miele locale, una tisana di montagna, o un addobbo in legno trovato nei mercatini. Funziona sempre, ho fatto da cavia per voi (non c’è di che).
La fuga non è egoismo: è un gesto d’amore verso se stessi. E lo stile, il vero stile, nasce dalla costante ricerca, dai libri letti, dalle mostre visitate, dalla mente che spazia scambiando opinioni. Lo stile è un qualcosa che va coltivato e nutrito con nuove esperienze e nuove conoscenze. Quest’anno, se puoi, scappa, visita un posto nuovo.
Il Natale non ha bisogno di stress ma ha bisogno di te, nella tua versione più serena e più bella. È la versione con più stile… nell’angolo di mondo che tu vorrai scegliere.