Via Montenapoleone al Fuori Salone 2012: l'artigianalità tra design e arte [FOTO]

Via Montenapoleone durante il Fuorisalone 2012: un incontro sperimentale accentuando l'innovazione e la sperimentazione attraverso la riscoperta e l'identità dei valori tradizionali e la loro evoluzione


Camminare in Montenapoleone durante la Design Week apre uno scenario sempre più attuale: il connubio tra Moda ed Home Design. Le proposte, sopratutto per l’occasione del Salone del Mobile milanese di questo Aprile 2012, sono state davvero parecchie ma, la versione che più mi ha colpito è stata quella artistica. In particolar modo il dialogo sempre più stretto tra alcune delle cosiddette Arti Nobili : ovvero il design dell’interno e del prodotto e l’arte per un lavoro ricercato, studiato e moderno ma attento ai valori tradizionali. Parlo soprattutto della maison Louis Vuitton che ha legato l’arte al suo personale design ed artigianalità e dello showroom di Salvatore Ferragamo che, per l’occasione, ha rinnovato la collaborazione con Molteni proponendo un altro tipo di creazione che tratta il tema artigianale: quella del Made in Italy. Caratteri a confronto dunque, ma legati fortemente alle loro origini e tradizioni che ne fanno Brand di eccellenza produttiva di accessori affini.

Via Montenapoleone, artigianalità e ricerca
La cornice è stata l’elegante angolo del Quadrilatero della moda che ha ospitato, lungo tutta la via, vari modelli Citroen dagli anni ‘70 ad oggi, ripercorrendo le tappe evolutive del design della carrozzeria, degli interi e degli esterni fino ad arrivare in via Manzoni dove veniva proposto un futuristico e colorato modello d’avanguardia estetica e tecnologica. Affiancati alle auto, sono state esposte installazioni-vetrine che ne hanno rispecchiato il rispettivo decennio produttivo attraverso l’esposizione di complementi d’arredo. In box delle dimensioni di una camera, di color rosso acceso che certo non passava inosservato in un elegante ed austera via Montenapoleone, sono stati inseriti oggetti d’arredo in posizione mixata a mò di vetrina espositiva ed effettivo angolo casalingo dell’epoca rappresentata con breve descrizione di prodotti a tema scelti: quasi tutti pezzi-icona quasi totalmente Made in Italy.

Louis Vuitton tra arte e artigianato
La Maison francese ha sancito, ancora una volta il legame caro tra la tradizione artigianale e l’arte contemporanea. E’ stata proposta una vera e propria invasione faunistica, un’elegante zoo composto da animaletti di piccola pelletteria creati dall’artista inglese Billie Achilleos. In Boutique infatti, è stata ripresentata la Mostra che era stata esposta nei Flagship-store di Parigi, New York e Sidney. Un evento speciale, per celebrare il savoir-faire della Maison. Partendo da accessori di piccola pelletteria Louis Vuitton, Billie Achilleos ha creato creature ispirate al mondo animale chiamata “Maroquinaris Zoologicae”. I commessi mi hanno affiancato nella scoperta delle creazioni sui tre piani del locale. L’occhio deve abituarsi a vedere la tipica pelletteria snaturata dal suo utilizzo, trasformata nel mondo faunistico in ogni particolare della bestiola. Spiegano inoltre che non c’è quasi struttura portante all’interno, l’artista ha infatti voluto lavorare sfruttando non solo forme e colori ma anche materiali ed indubbia resistenza delle creazioni artigianali della Maison.

Esposti all’ingresso sotto campane di vetro, si potevano osservare: la civetta, due pesci, uno scoiattolo ed un gatto. Questi quattro sono lo specchio di come saranno i restanti animali, essendo i più versatili per lavorazione. Spostandomi sulla destra sono apparsi gli insetti accompagnati da un granchio per poi salire nel mezzanino dove uccellini, topini, una scimmia ed un pitone insieme ad una ranocchia ed una papera, un riccio ed una cavalletta hanno dato una visione sorprendente del lavoro di Billie Achilleos. A seguire un manichino tiene al guinzaglio due cani mentre scendendo troviamo il coniglio, l’armadillo ed il castoro. Un’esperienza particolare, un’invito a tutti i progettisti per spingersi oltre la visione quotidiana dell’oggetto e della forma, perché tutto muta e tutto può essere reinterpretato con continua ispirazione.

Salvatore Ferragamo e Molteni: complementi d’arredo come tensostrutture
In contrapposizione a Vuitton, Ferragamo ha presentato la sua artigianalità made in Italy, enfatizzando il tutto col rinnovato sodalizio con Molteni, per il quale, durante la Design Week, ha aperto la Boutique per esporre i pezzi della Collezione Eclatè. Forme d’arte e sperimentazioni simili a tensostrutture, colori accesi o “non colori”: la collezione esposta fa capire ancor di più quanto il design artistico possa essere versatile e multisfaccettato. Materiali come il legno, illuminazione al neon e colori fluo lavorati con strutture flessibili e dinamiche in un ambiente chiaro e luminoso: gli oggetti presentati vanno a contrapporsi alla casa francese presentandosi moderni, puliti nelle forme, quasi delle tensostrutture architettoniche. Fanno da esempio la lampada MO, una composizione modulabile di più pezzi di forma pulita, conica ad intreccio lineare delle varie componenti di colorazione neutra o la poltrona a dondolo Sol anch’essa di forma pulita ma di sinuosa lavorazione e colorazione accesa, vitaminica; o l’installazione Pergola, il cui nome deriva effettivamente dai cesti toscani utilizzati in passato per la vendemmia, struttura razionale in legno che ha contenuto gli accessori Ferragamo.

Crescere e sperimentare: design tra arte e moda
Design come concetto e sperimentazione dell’artigianalità, sia materica che produttiva, affiancata all’arte come mezzo creativo più nobile ed estroso. Molte sono state le proposte e molte sono state le Case di Moda che si continuano ad affacciare su collaborazioni artistiche, di product e di interior design: piacevoli proposte che invitano a riflettere su quanto la progettazione, la creazione e la produzione nei diversi settori, abbiano un intreccio sempre più stretto. Visitar queste forme d’esposizione non ha invitato solo a lasciarsi ispirare dalle cose più inconsuete, ha aiutato soprattutto a riflettere sull’incantevole infinità di concetti che nascono dalle menti creative.