Salone del Mobile di Milano 2012: in anteprima lo sgabello Hug di Emo Design

In anteprima Salone del Mobile di Milano 2012, alla fiera di Rho dal 17 al 22 aprile, il marchio italiano Emo design svela una delle sue novità, lo sgabello Hug, un prodotto nato per divertire, far sorridere con ironia e stile

In anteprima dal Salone del Mobile di Milano 2012, alla fiera di Rho dal 17 al 22 aprile, il marchio italiano Emo design svela una delle sue novità, lo sgabello Hug, un prodotto nato per divertire, far sorridere con ironia e stile. Hug è uno sgabello monolitico, disegnato per sposarsi con il marchio Elite, da sempre sinonimo di profonda ricerca di matericità e filosofia progettuale influenzata da culture esotiche. Lavorato a mano e caratterizzato dall’utilizzo di pezzi di legno irregolari e dall’aspetto vissuto, questo sgabello sorprende ed attrae.

Hug è un complemento d’arredo in legno di teak bianco prodotto da Elite. Al Salone del Mobile potrete apprezzare il dettaglio della corda colorata, accessorio più raffinato ed industriale, oltre a permetterne il trasporto, si mette ironicamente in contrasto con la naturalezza del corpo principale donando una forte personalità ad un semplice ‘pezzo di legno’.

Emo design raggruppa specialisti che hanno maturato esperienze nell’ambito dell’industrial design a livello internazionale. Ogni membro del team trova in Emo design il luogo ideale per mettere a frutto il proprio talento e le proprie competenze.

Il marchio è stato fondato nel 2008 dai giovani designers Lukasz Bertoli e Francesco Costacurta, progettisti con esperienza pluriennale in industrial design all’interno di studi e centri di ricerca in Francia, Austria e Italia, che hanno collaborato con alcune tra le principali aziende internazionali nel settore dell’elettronica di consumo, degli articoli sportivi e dell’arredo urbano nello stile Made in Italy.

Il loro approccio è guidato da una profonda ricerca sulla cultura del consumatore finale, sui suoi desideri e bisogni per definire nuovi concetti di prodotto e nuove esperienze.

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Parole di Sergio Romeo