OMA progetta il palco per il Teatro greco di Siracusa [FOTO]

Rem Koolhaas dello Studio OMA è l'architetto che ha progettato tre installazioni per la serie di spettacoli messi in scena al teatro greco di Siracusa

[galleria id=”5633″]
Musica, letteratura, arte e storia in una parola: teatro. Non uno qualsiasi, bensì quello greco di Siracusa che quest’anno vedrà come protagonista progettuale lo studio OMA. Il teatro è da considerarsi caposaldo artistico e storico, uno dei vanti italiani più importanti essendo ancora ampiamente utilizzato, soprattutto con l’avvento della bella stagione che lo vedrà protagonista di una serie di rappresentazioni provenienti dall’intramontabile drammaturgia greca. Rem Koolhaas, sempre più affine alle collaborazioni attuali d’alto livello, ha presentato e realizzato un progetto di straordinaria ed elementare semplicità, riprendendo principalmente il motivo circolare del teatro di Siracusa per un’opera temporanea da andare a visitare, non solo per assistere alla rappresentazione teatrale.

Non solo l’architettura progettata dallo studio OMA è un’eccellente esempio di come un design presente ed attuale può andare a compenetrarsi con un’architettura storica che addirittura trova le sue radici nel V sec a.C., quella del teatro di Siracusa è una storia curiosa per il sodalizio tra spettacolo ed architettura. Nel 2009, dopo quasi un secolo di “inattività architettonica”, lo Studio Fuksas ha realizzato e curato l’installazione scenica, dando vita ad uno spettacolo che non si vedeva da decenni, da quando era attivo Dulio Cambelotti. Inoltre Rem Koolhaas nell’ultimo periodo è sempre più avezzo a collaborazioni italiane ad alto livello e ad alto impatto scenografico, come quella con Prada o con Benetton.

Un’architettura tra passato e presente

Ed oggi, nel 2012, tocca allo studio OMA mettere in piedi e dare vita artistica alla drammaturgia greca per mezzo della realizzazione della scenografia del 48° ciclo di rappresentazioni in programma organizzate dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico.

Tutte tratte da testi antichi della letteratura greca, sarà possibile vedere “Il Prometeo Incatenato” di Eschilo ove la scenografia progettata da Koolhaas che andremo ad analizzare tra poco gioca un ruolo fondamentale per i movimenti di scena e per infondere quindi maggior phatos alla storia. A seguire saranno inscenate “Le Baccanti” di Euripide, con la regia di Antonio Calenda ed “Uccelli” di Aristofane, regia di Roberta Torre.

Il design e le tre opere che compongono l’installazione

Semplicità è la parola chiave che sta alla base di questo progetto. Semplicità intesa come chiarezza progettuale espressa tramite pochi elementi compositivi identificabili anche da chi non mastica abitualmente progetti architettonici e chiavi di lettura elaborati e complessi.

Alla base del lavoro che ha eseguito OMA per il teatro di Siracusa vi è il cerchio. Semplice non solo perché è un elemento geometrico identificabile e assolutamente elementare, ma anche perché questa forma geometrica richiama quella del teatro stesso.

Sono tre opere quelle realizzate dallo Studio, di cui una va ad allacciarsi al semicerchio della platea ancora in piedi per completarne la circolarità. Questo primo elemento è L’Anello, altrimenti detto The Ring, che, oltre a completare la forma dell’anfiteatro, ha funzione di backstage aggiunto e di entrata in scena alternativo per gli attori. Realizzato in tubi d’acciaio a vista che creano un reticolato ben visibile ed allo stesso tempo pulito e non ingombrante.

La Macchina, o The Machine, è invece il palco vero e proprio, il fulcro delle storie che verranno rappresentate. Si tratta di una piattaforma circolare in legno realizzata a gradini fino a raggiungere l’altezza di 7 metri. La struttura è rotante su se stessa e gli elementi portanti sono ancora una volta tubi d’acciaio che, al momento della rotazione, vengono esposti al pubblico compenetrandosi con L’Anello. La struttura inoltre può aprirsi centralmente di modo da permettere il passaggio degli attori. A tal proposito, il fatto che si apra, è riconducibile alla storia di Prometeo nel momento in cui scende nelle viscere della terra.

L’ultima installazione è The Raft, ovvero La Zattera, un altro elemento circolare posto di fronte a La Macchina però in posizione piana e statica. Questo è il luogo di danza dei ballerini ed anche la posizione dove verrà inserita l’orchestra. Di forte ispirazione ripresa dalla drammaturgia greca, questo palco è ispirato al Thymele, in particolar modo all’altare dedicato ai riti per Dioniso.

Oltre all’acciaio l’altro elemento materico impiegato per i palchi è stato il legno, utilizzato nella sua più pura essenzialità materica. Un legno lavorato e rifinito per stare all’aperto, mantenedo tutte le sue qualità estetiche e cromatiche.

Impostazioni privacy