La Particolare sensibilità nel Design

La ceramica è un materiale importantissimo grazie alla sua duttilità e morbidezza al tatto

mosaico stabilimento termale

mosaico stabilimento termale
Estate, la stagione nella quale si risveglia il piacere della tattilità. Il design non è immune a questo effetto stagionale. Sappiamo tutti che design è ergonomia, equilibrio, forma e creatività. Per me è anche sensibilità tattile.
Le lavorazioni più accurate trattano la finitura della superficie dei materiali con una sapienza professionale che contraddistingue molte aziende italiane: il marmo, la pelle, il vetro sono tra gli esempi dove più si nota la consolidata maestria del “saper fare”, vanto riconosciuto del successo di molte produzioni italiane. Dall’elenco indicato non ho compreso la ceramica, non per dimenticanza, ma perché su questo materiale mi pare importante proseguire questa dissertazione.

La ceramica è sempre stata una costante presenza in tutte le nostre abitazioni: dal Nord al Sud; nelle case di ogni censo, piccole o grandi, in città o in campagna. La ceramica è sempre stata là, presente. Siamo abituati a vederla in tutti i locali o come contesto complementare alle nostre pietanze, oppure alcuni di noi la ricordano nei piccoli dettagli di interruttori, pomelli o maniglie, con una caratteristica comune: la morbidezza al tatto. La ceramica, mai fredda, inoltre sembra essere una presenza con una rara caratteristica di atemporalità.
 
Gli Italiani, però, hanno dato alla ceramica anche una forma di particolare destinazione d’uso che ha segnato nel tempo la riconoscibilità di progetti d’architettura, sia per gli esterni che per gli interni. Rivestire con essa il pavimento e le pareti è forse il modo con il quale le case italiane si caratterizzano rispetto ad abitazioni di differenti popolazioni. Per noi italiani, che abbiamo copiato l’uso della moquette dalle case americane, che apprezziamo i pavimenti in legno perché ci sembrano “ antichi “, che abbiamo riscoperto le lastre di marmo o di altre pietre che hanno ora perso ogni riferimento “tombale”, i rivestimenti in ceramica sono sempre sembrati pratici, non costosi e di immensa fantasia.
 
La tradizione italiana ha saputo affermare nel mondo una vasta tipologia di piastrelle: da quelle decorate di antica tradizione di Faenza, Vietri e Caltagirone, a quelle monocolore del distretto produttivo emiliano di Sassuolo. Non si possono dimenticare certi spazi o volumi di Gio Ponti, di Ettore Sottsass e di Paolo Soleri dove la ceramica, sapientemente utilizzata, ha caratterizzato il progetto. Colori e geometrie usati a contrasto con un concetto di chiaro e scuro che hanno dato all’insieme una grande ricchezza decorativa.
 
Troviamo anche oggi interni dove la ceramica è stata sapientemente utilizzata. Da rigorose geometrie monocromatiche a fantasiose combinazioni tra antichi decori e contemporanee cromie. Il tutto risulta molto ricco non solo per gli occhi ma anche per il tatto.I rivestimenti di ceramica ci donano una forma di freschezza sensoriale, che appunto in questa stagione dove l’alta temperatura ci regala una sorta di “slow life“, ci fanno apprezzare anche il contatto fisico con questo splendido prodotto.
 
La produzione italiana della ceramica si è sempre sviluppata verso nuovi e più alti traguardi nella qualità e nella creatività, per questo penso che ora si debba rivedere per la piastrella un più interessante utilizzo.