Il City life di Milano firmato da Zaha Hadid: Natevo by Flou porta la luce in ogni ambiente

Natevo by Flou arricchisce tre appartamenti della City life di Milano progettata da Zaha Hadid

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Alcuni appartamenti del City Life di Milano firmato da Zaha Hadid saranno arredati da Natevo. Il nuovo marchio di Flou illuminerà tre residenze che non prevedono l’utilizzo di lampadari, lampade, ma esclusivamente la luce a led della quali sono dotati i complementi d’arredo del nuovo brand. Una scelta davvero innovativa ed ecosostenibile, poichè per cambiare i complementi di illuminazione non sarà più necessario andare a modificare l’architettura degli spazi, ma semplicemente basterà cambiare gli arredi e la loro disposizione.

Natevo si è affidato a tre studi di architettura di grande prestigio per l’allestimento degli appartamenti, ognuno con il proprio linguaggio, capace di valorizzare i suoi speciali arredi. Tra le creazioni più belle di Natevo, Nuvola di Luce, un oggetto dall’impatto molto forte. Una poltroncina realizzata in rete elastica che vive di luce innata, e che sicuramente troverà posto nella City Life.

La prima residenza del nuovo progetto sarà curata da Matteo Nunzianti, particolarmente apprezzato per la sua esperienza nella realizzazione di hotel di lusso e residenze private dal design moderno e contemporaneo. Un altro appartamento è stato affidato allo Studio Viscido di Salerno, scelto per l’abilità a creare progetto eco-compatibili ed eco-sostenibili.

Infine la terza residenza sarà curata dalla Toner Architects di Istanbul, da un team di professionisti che opera privilegiando il senso dello spazio e l’uso della luce come forma d’arte. Una scelta stilistica arricchita dal sapiente uso di materiale preziosi, scelti per arredare boutique, alberghi e appartamenti di lusso.

Dislocati su piani diversi, i tre appartamenti arredati con mobili Natevo saranno visitabili a breve. Il primo dal prossimo 19 novembre, gli altri due nei mesi precedenti il Salone del Mobile 2014. Attualmente sono in consegna alcune delle residenze progettate da Zaha Hadid, in via Senofonte 2 e 4, insieme a quelle progettate da Daniel Libeskind, il designer che aveva raccontato l’olocausto in un museo, site in via Spinola 8. Due aree residenziali, completamente diverse sotto il profilo architettonico, ma di grande pregio e bellezza.

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