Dal Centre Pompidou alla Biblioteca Nazionale Russa: opere e architetti che hanno cambiato la storia

Capolavori architettonici e templi del sapere, vi presentiamo opere e designer che hanno rivoluzionato la storia dell'architettura.

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Ci sono architetti che hanno segnato il corso della storia umana e artistica attraverso le loro opere, progetti simbolo che sono divenuti, nel tempo, icone di una città o di un Paese. Il Centre Pompidou è uno di questi, come la grande Biblioteca Nazionale Russa, la Filarmonica, sita nel cuore di Berlino, l’Opera House e il carcere di Halden, in Norvegia, così anche il Salk Institute. Ognuna di queste opere, e non solo, rappresenta l’evoluzione nel campo dell’architettura ma anche dell’umana creatività. Dietro questi edifici, protagonisti del film-documentario Cattedrali della Cultura 3D di Wim Wenders, al cinema solo per la giornata del 21 aprile, si celano progettisti e studi d’eccellenza, che hanno cambiato la storia e rivoluzionato il mondo dell’arte.

Detto anche Beaubourg, il Centre Pompidou è stato realizzato da Renzo Piano, il più celebre degli architetti italiani, e Richard Rogers nel 1972 al 1977. Una grande struttura in acciaio priva di qualsiasi decorazione, anzi caratterizzata solamente da tubi tinti con colori forti, che offrono come risultato un vero e proprio groviglio di metallo. L’opera è stata fortemente voluta da Georges Pompidou, eletto presidente della Repubblica francese nel 1969, il quale ha richiesto ai committenti un edificio all’insegna della cultura, dedicato all’arte moderna, dal design alla fotografia. Il centro comprende settori dedicati a diverse discipline, tra cui anche l’Ircam, dedicato alla musica e all’acustica, anche questo progettato dallo studio Piano, già molto famoso all’epoca grazie a diverse sue creazioni tra cui i Padiglioni per la XIV Triennale di Milano, quello dell’Industria Italiana all’Expo Internazionale di Osaka 1970 e, in seguito, l’ Auditorium del Lingotto a Torino, e il Nemo – Centro nazionale per la Scienza e la Tecnica, Amsterdam.

La Biblioteca Nazionale Russa è un gioiello di arte neoclassica realizzata dall’architetto Yegor Sokolov. L’idea di avere un palazzo della cultura nel Paese ha aleggiato sin dal 18esimo secolo e nel 1766 è arrivato il primo progetto che Caterina la Grande non ha approvato se non nel 1795, poco prima della sua morte. Nel cuore di San Pietroburgo è stata individuata l’area di costruzione dell’opera, la cui realizzazione ha richiesto quasi 15 anni. All’interno di questa prima struttura, inizialmente conosciuta come Biblioteca Pubblica Imperiale, sono custodite le collezioni private di Voltaire e Diderot. Allo stesso Sokolov si devono anche l’Accademia delle Belle Arti e il Castello Michajlovskij, capolavori siti sempre nella stessa città.

Allo studio di architettura danese EMA si deve, invece, quella che è stata definita la “prigione più umana del mondo” dal Time: la Halden Prison. L’istituto penitenziario norvegese di massima sicurezza è stata anche etichettato come “carcere a 5 stelle”, un vero e proprio lusso per i detenuti, L’idea che si cela dietro a questa costruzione è quella di abilitare nuovamente i prigionieri alla società, puntando su finestre senza sbarre e vedute sulla natura circostante. Il progetto è, dunque, piuttosto ambizioso, proprio come altre opere del medesimo studio, tra cui il Natural History Museum e il Kunsten Museum of Modern Art in Danimarca.

Sempre in Norvegia, e più precisamente a Oslo, troviamo l’Opera House, realizzata dallo studio di architettura Snøhetta. Si tratta di un palazzo molto caratteristico e particolare, realizzato completamente in marmo e vetro, per ospitare l’opera e il balletto. L’Opera House è stata eletta Edificio Culturale Mondiale dell’Anno nel 2008 e ha vinto diversi premi, come il Mies van der Rohe Prize nel 2009 e l’International Architecture Award nel 2010. Lo studio norvegese, con sede anche a New York, ha piena consapevolezza dell’eco-sostenibilità e si concentra molto sui problemi del deterioramento delle strutture. Per questo l’Opera House di Oslo, così come le altre creazioni, tra cui la Bibliotheca Alexandrina in Egitto e l’Ambasciata norvegese a Berlino, sono state ideate seguendo questa coscienza.

A Hans Scharoun appartiene la paternità della Filarmonica di Berlino, ma anche quella della Biblioteca di Stato e della Casa Schminke. L’edificio filarmonico è stato realizzato tra il 1960 e il 63, ha una forma pentagonale che vanta, al centro di questa, il palco destinato all’orchestra. Tutto è stato studiato per ottenere un’acustica perfetta. Non a caso la Philharmonie è conosciuta come uno dei migliori auditorium del mondo. Ciò si deve anche a Lothar Cremer, professore di fisica dell’università di Berlino, il quale, ha collaborato insieme a Scharoun, individuando il percorso più breve che avrebbero compiuto le onde sonore per arrivare in modo ottimale a tutti i posti a sedere, ben oltre i 2200.

Il Salk Institute, anche questo tra i protagonisti del film Cattedrali della Cultura 3D di Wim Wenders, è un’altra opera architettonica priva di eguali. A progettarlo è stato Louis Kahn, sotto richiesta di Jonas Salk, nel 1959. L’architetto, insieme al suo studio, ha lavorato molti anni a quest’opera realizzata completamente in cemento, molto pulita ma comunque singolare, che riesce a esaltare al meglio la natura circostante, in particolar modo la veduta aperta sull’Oceano Pacifico. Louis Khan è un architetto visionario e a lui si devono diverse costruzioni importanti come il National Assembly Building in Bangladesh e il Kimbell Art Museum a Fort Worth in Texas. Il genio creativo di questo grande personaggio che ha rivoluzionato la storia dell’architettura è stato snocciolato nella prima retrospettiva monografica “The Power of Architecture” presentata dal Vitra Design Museum.

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