Cappe Elica, intervista a Fabrizio Crisà e Alessandro Ciabatti sulle novità del brand al Salone 2012 [FOTO+VIDEO]

Design Mag ad Eurocucina incontra Elica: l'intervista a Fabrizio Crisà, Elica Design Center Manager ed Alessandro Ciabatti, Chief Commercial Officier B2C di Elica, durante il Salone 2012

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Quando il design innovativo si confronta con un ambiente atavico come la cucina, rimango sempre stecchita. Quest’anno al Salone del mobile 2012 Eurocucina mi ha letteralmente rapita. Incontrare le novità di Elica è stato come rivedere dei vecchi amici: a distanza di un anno dall’ultimo Salone mi hanno di nuovo stupito.

Quattro padiglioni tematici ed un percorso espositivo all’interno del rapporto dell’uomo con le superifici e i volumi della casa: la cappa si sgancia dai limiti della funzionalità e diventa un complemento d’arredo emozionale ed emozionante, lente d’ingrandimento del rapporto tra l’uomo e l’ambiente privato.

Fabrizio Crisà, Elica Design Center Manager e Alessandro Ciabatti, Chief Commercial Officier B2C di Elica mi hanno raccontato delle cappe d’autore e della realtà di eccellenza dell’azienda: l’aria nuova in cucina si sente, eccome.

Fabrizio Crisà (Elica Design Center Manager) ci parla di 35CC

  • Quest’anno al Salone presenti Elica 35CC ci racconti a cosa ti sei ispirato per disegnarla?
  • L’idea di base era quella di creare un oggetto con un concetto completamente nuovo. Volevo che la cappa fosse non più un elemento che fa parte della cucina, cioè un oggetto perfettamente integrato abbinato con gli altri elettrodomestici… Quando sei costretto a comprare un cappa d’acciaio perchè hai piano cottura in acciaio… quello che volevo fare era un oggetto a sè, completamente free standing.

    Può capitare che una persona compri una cucina totalmente bianca perché vuole che gli duri tutta la vita…Magari la desidererebbe colorata, ma ha paura di stufarsi: rinuncia a qualche volontà ma decide di comprare qualche complemento colorato come e poi una macchina del caffè rossa. Volevo che la cappa fosse anche questo, che diventasse un oggetto, un complemento d’arredo per la cucina.

    Per fare ciò dovevo lavorare sulle dimensioni,: un oggetto d’arredo deve essere visibile completamente a colpo d’occhio. Un oggetto molto grande free standing diventa architetturale e non più complementare. Pur lavorando sulle dimensioni non volevo rinuciare alle performance,, anzi volevo performance più elevate rispetto a una cappa tradizionale. La scommessa più difficile, ridurre non è mai semplice.

    Si chiama 35CC perché 35cm è la dimensione del cubo: sono due C incastrate una dentro l’altra, una C estetica e una C funzionale. Quest’ultima proprio per la sua forma aumenta le prestazioni, aspirando 3 lati. Se aprissimo il pannello la potenza d’aspirazione sarebbe superiore a molte cappe del nostro catagolo: 105cm di aspirazione, superiori alle cappe tradizionali di 90cm. Anche cucinando sul lato destro, la cappa aspira totalmente.

    Desideravo un oggetto versatile, adatto a tutte le cucine: non ‘strano’ che quasi spaventa, anche se molto colorato e dalla forma insolita . Doveva essere una cappa smart, perché funziona in modo semplice; perchè è versatile per quanto riguarda la tipologia di installazione; ed è smart a livello di comprensione del design.
    La 35CC di Elica ricorda qualcosa: una vecchia radio come la Brionvega, una forma della memoria il cubo con i lati arrotondati. La gente ha bisogno di oggetti familiari in casa.

    La versatilità è anche nell’istallazione: sia a parete che a isola, sostituendo un semplice elemento, la staffa di ancoraggio al muro. La versatilità è nelle performance, 35CC può essere sia aspirante che filtrante.
    Con tanti prodotti ‘piccoli’ del passato Elica avevamo il limite proprio dell’installazione filtrante: volevo che questo oggetto fosse anche aspirante, istallando un tubo molto bello esteticamente e con il sistema che abbiamo inventato coniandolo back-aspiration.

    Se non hai il foro dietro lo schienale della cappa e non desideri lavori di muratura, puoi mettere un camino in acciaio dietro la cappa schiacciato che sale ed arriva fino al classico foro delle cucine, senza impatto estetico. Puoi combinare varie 35CC, in altezze diverse, una affianco all’altra, per dare colore e ricambio delle forme all’interno delle cucine, molte rigide nelle linee di design…

  • Essendo così piccola, sembra su misura per gli ambienti dei single milanesi…è stata progettata per questo tipo di utenza?
  • Nel momento in cui ho immaginato la 35CC piccola, non doveva essere essenzialmente per piccole cucine. Sebbene sia importante un occhio alle nuove dimensioni di vita e di spazio. La cucina si riduce sempre di più, viene sacrificata per altri spazi …. diventa il luogo dove chiaccherare mentre si scalda la pizza.

    Eppure 35CC non nasce propriamente con questa vocazione, perché concepita per essere in qualsiasi cucina. Nei desideri di ‘spazi’, rinunciare ad esempio ai pensili per avere una cappa è davvero difficile. 35CC è piccola ma può può stare dappertutto, per qualsiasi utenza considerate le performance: il design del prodotto aumenta le performance.

  • Da Feel sono cambiate molte cose….quante per la precisione?
  • I prodotti sono molto legati, sebbene con concept di base completamente differenti. Da Feel essenzialmente è cambiato poco nelle mie ‘aspirazioni’, ma è cambiato il mercato: le dimensioni, le fasce di acquisto…
    35CC lavora sull’essenzialità e anche sul’economicità: pur avendo caratteristiche dall’appeal molto alto, si posiziona in una fascia di mercato medio, in cui l’offerta delle cappe è totalmente diversa e più tradizionale. Un oggetto alla portata di tutti.

    Concettualmente la Feel lavora sulle emozioni ad un grado differente da 35CC, che è una prerogativa del mio lavoro: facendo cappe è difficile, nell’arco degli anni in Elica abbiamo rivoluzionato molto il modo di concepirle. Nell’utilizzare Feel si crea un’empatia nell’interazione, un’emozione nel toccarla: 35CC ti emoziona solo guardandola.

Alessandro Ciabatti (Chief Commercial Officier B2C) e l’e-motion aziendale di Elica
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  • In cosa si differenzia Elica dal punto di vista manageriale dalle altre realtà in cui ha lavorato?
  • Prima di Elica lavoravo in Management Consulting. Ho avuto l’opportunità di conoscere moltissime aziende e respirarne il clima. L’energia che si percepisce in Elica mi ha colpito subito, tanto che dopo un anno da consulente esterno non ho esitato un minuto ad accettare l’offerta di entrare a far parte della squadra. In Elica si lavora con grande passione e orgoglio, dal presidente agli operai, dai veterani ai neoassunti. Si punta all’eccellenza e per raggiungerla scegliamo strade semplici, dirette ed efficaci. Si prendono decisioni rapide, con coraggio. Ci si assume dei rischi e può anche capitare di sbagliare, ma non si viene messi in croce per il più piccolo errore. C’è un team manageriale coeso che, quando è possibile, cerca anche di lavorare divertendosi. (come nel caso di K da Elica ci vien da pensare…)

  • Tre parole chiave per descrivere l’azienda Elica
  • Originalità, informalità, rapidità.

  • In cosa i prodotti Elica creano un valore aggiunto allo stile di vita dell’acquirente?
  • Guarda, io non credo che gli oggetti di per sé possano migliorare la vita delle persone. Credo che per stare bene sia importante avere consapevolezza dei propri valori e vivere la propria vita in coerenza con essi. Nei nostri prodotti mettiamo bellezza, originalità, competenza, cura amorevole di ogni dettaglio. Chi apprezza questi valori li ritroverà nelle nostre cappe, che si dimostreranno delle buone compagne di vita quotidiana.

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